Quante volte avete condiviso su Facebook o Twitter un grafico in cui il nostro Paese compare come “fanalino di coda”? Vi siete mai lamentati con frasi tipo: “Ma dai, siamo addirittura sotto al Burkina Faso e all’Armenia!”. Io sì, centinaia di volte.
Viaggiando all’estero vi siete dovuti sorbire i soliti stereotipi italici? “Mafiozo”, “pizza & mandolino”, “Bunga-bunga”, “mangia-spachetti”… adesso basta! Concentriamoci su quattro motivi che ci rendono speciali.
La cucina è volutamente esclusa dall’analisi: che siamo i più bravi di tutti lo sa pure il più isolato eremita del Tibet.
1. Arte e cultura
Lo so lo so, questa è banale, ma non potevo esimermi. Anzi: fa sempre bene ricordarlo.
Tra Predoi e Lampedusa si trova il più grande patrimonio artistico-culturale del mondo. Un intreccio fittissimo di opere che vivono in equilibrio tra paesaggio e cultura, storia e arte, architettura e urbanistica. Qualcuno dice che in Italia ci sia la metà del patrimonio culturale del mondo. Sinceramente credo sia una cifra esagerata. Preferisco attenermi ai numeri: ospitiamo il maggior numero di beni dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: 49 su 759 totali. Mica male.
E poi abbiamo città uniche, invidiate da tutto il mondo: Roma, Firenze, Venezia, Napoli, Pisa, solo per citarne alcune. I numeri non sono da meno: 95.000 chiese monumentali, 40.000 rocche e castelli, 30.000 dimore storiche, 4.000 giardini, 36.000 archivi e biblioteche, 20.000 centri storici di rara bellezza, 5.600 musei e aree archeologiche, 1.500 conventi.
Questo patrimonio non potrà mai essere declassato da nessuna agenzia di rating e non potrà mai essere copiato da nessuna azienda cinese. Basta solo conservarlo.
Una veduta di Ostuni (BR). Il fatto che io sia nato a pochi chilometri dalla “città bianca” non c’entra assolutamente nulla con la scelta della foto
2. Economia
Certo la crisi ci ha ferito gravemente, però contiamo ancora qualcosa nel mondo. L’Italia è l’ottava potenza economica del pianeta per PIL nominale assoluto. Solo ottava? Beh, considerate che nel mondo ci sono 196 paesi (noi siamo 23esimi per popolazione, 115esimi per superficie e non possiamo vantare molte risorse minerarie).
Anche in termini di PIL pro-capite l’Italia è (ancora) una delle economie più ricche: occupa la 27ª posizione al mondo (12ª nell’UE).
PS: per anni abbiamo sentito parlare del “derby dei poveri” tra Italia e Spagna per PIL pro capite. Beh, al momento siamo sopra (dati 2014) secondo 4 diverse fonti: date un’occhiata alla lista dei Paesi per PIL pro capite.
So cosa state pensando: la disoccupazione è alle stelle e i consumi interni languono. Vero, però siamo ancora bravi a vendere i nostri prodotti all’estero. Anzi siamo una vera potenza per l’export: l’Italia è in sesta posizione al mondo (dopo Cina, Germania, Arabia Saudita, Russia e Olanda) per surplus commerciale con l’estero (dati del 2014 Dell’OCSE). Gli altri “grandi” come Brasile, Francia, Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti presentano tutti deficit commerciali, ovvero comprano dall’estero più di quanto riescano a vendere.
Sapete quanti fan ha Nutella su Facebook? 18 milioni! Nike ne ha 16 milioni, Apple 10 milioni!
3. Qualità della vita
L’università “La Sapienza” di Roma ha pubblicato un’indagine sulla qualità della vita delle province italiane. Le macro-categorie sono nove: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, salute, tempo libero e tenore di vita. Sorpresa: dallo studio emergono notevoli miglioramenti rispetto agli anni passati (nonostante la crisi!). Nel 2013 le province italiane con una qualità della vita buona o accettabile sono state 59 su 110 (erano 42 su 103 nel 2012). Il risultato migliore degli ultimi 5 anni.
Un altro dato interessante è la speranza di vita che, se vogliamo, può essere un termometro dello stato sociale, ambientale e sanitario in cui versa una popolazione. Secondo le ultime stime del 2011, la vita media degli italiani è di 84,5 anni per le donne e di 79,4 anni per gli uomini. Settimi al mondo.
Infine la rivista “International Living” ha stilato una classifica dei paesi in cui vale la pena vivere. Le categorie dell’analisi erano nove: costo della vita, cultura e tempo libero, economia, ambiente, libertà, sanità infrastrutture, sicurezza e clima. L’Italia è decima (sopra Olanda, Svezia, Norvegia, Austria per dire…). La “dolce vita” sarà forse un po’ più amara rispetto a cinquant’anni fa, ma non possiamo lamentarci.
Non tutti gli stereotipi vengono per nuocere.
4. Biodiversità e genetica
Lo sapevate? L’Italia è il paese europeo più ricco in biodiversità sia animale che vegetale, con un numero altissimo di forme endemiche. Come mai?
Abbiamo una felice posizione geografica: tra i paesi più meridionali d’Europa, ma anche il più settentrionale del Mediterraneo; una posizione centrale tra Europa e Africa, vicino ai Balcani, con grande variabilità di altitudine e longitudine. Moltissime specie di piante e di animali hanno scelto come habitat ideale l’Italia. Ci sarà un perché, no?
E non basta! La varietà è anche umana. Uno studio dell’università “La Sapienza” di Roma in collaborazione con gli atenei di Bologna, Cagliari e Pisa ha dimostrato che il patrimonio genetico degli italiani è il più ricco d’Europa. Le migrazioni avvenute nella storia e l’isolamento delle tante minoranze linguistiche hanno reso il nostro DNA il più variegato di tutto il Vecchio Continente. Nello studio si legge:
“la distanza genetica tra due sardi o due abitanti delle regioni alpine è decine di volte superiore a quella che divide popolazioni agli angoli opposti d’Europa, come portoghesi e ungheresi, o spagnoli e romeni.”
Dulcis in fundo, dovete sapere che nonostante la maleducazione, la disorganizzazione, la chiassosità, l’incapacità a darci una classe politica adeguate, ecc.. siamo tra i primi al mondo anche per quoziente intellettivo, più di inglesi, francesi, spagnoli e americani.
Non siamo poi così male, no?
Se non vi basta, guardate il video di Benigni, dura qualche minuto. Vi accorgerete di quanto siamo stati bravi a creare la bellezza e quanto la nostra cultura, lingua e arte abbiano forgiato il mondo.